Nikon F 70. Obiettivo: Sigma AF 15-30 mm f3.5-4.5 D EX Asf IF. Pellicola invertibile Fuji Velvia 100 ISO. Cavalletto.

Il deserto comunica infinite e intense sensazioni, difficili da "raccontare" sia con le immagini che con le parole. Il testo che segue ne narra una, poeticamente interpretata dal sempre grande Giorgio Gaber.

Se ci fosse un uomo

Un uomo affascinato

da uno spazio vuoto

che va ancora popolato.

Popolato da corpi e da anime gioiose

che sanno entrare di slancio

nel cuore delle cose.

Popolato di fervore

e di gente innamorata

ma che crede nell'amore

come una cosa concreta.

Popolato da un uomo

che ha scelto il suo cammino

senza gesti clamorosi

per sentirsi qualcuno.

Popolato da chi vive

senza alcuna ipocrisia

col rispetto di se stesso

e della propria pulizia.

Uno spazio vuoto

che va ancora popolato

Popolato da un uomo talmente vero

che non ha la presunzione

di abbracciare il mondo intero.

Popolato da chi crede

nell'individualismo

ma combatte con forza

qualsiasi forma di egoismo.

Popolato da chi odia il potere

e i suoi eccessi

ma che apprezza

un potere esercitato su se stessi.

Popolato da chi ignora

il passato e il futuro

e che inizia la sua storia

dal punto zero

Uno spazio vuoto

che va ancora popolato

Popolato da chi è certo

che la donna e l'uomo

siano il grande motore

del cammino umano.

Popolato da un bisogno

che diventa l'espressione

di un gran senso religioso

ma non di religione.

Popolato da chi crede

in una fede sconosciuta

dov'è la morte che scompare

quando appare la vita.

Popolato da un uomo

cui non basta il crocefisso

ma che cerca di trovare

un Dio dentro se stesso.

"Se ci fosse un uomo" Giorgio Gaber da "Io non mi sento Italiano"

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